“Perché insisti nel richiedere la consegna dell’esemplare o perlomeno prove fotografiche con un punto di riferimento dimensionale?

Ti dico che l’abbiamo vista con i nostri occhi era Generis improbabilis di almeno duememilaecredici millimetri”

Le testimonianze delle persone, in assenza di prove concrete, sono da prendere con la massima cautela.

Anche in perfetta buona fede si rischiano di prendere cantonate paurose.

Scattando foto per documentare le dimensioni di un animale, queste devono essere fatte il più possibile “piatte” per evitare distorsioni prospettiche, con un riferimento dimensionale ben evidente e sullo stesso piano.

Se non è possibile avere direttamente una scala millimetrata, magari perché si sta fotografando un animale vivo in natura, si possono usare strumenti come questo:

http://www.serpwidgets.com/main/measure

avendo cura di misurare (e documentare con adeguata fotografia) poi un oggetto nella stessa scena dopo che l’animale si è allontanato.

Esempio di “cantonate” storiche, fu la cattura dello squalo Carlotta.
Fu avvistato e cacciato nelle acque Istriane nel 1906 un esemplare di Carcharodon carcharias lungo “almeno 10 metri”, una volta portato a riva fu misurato e regalato al Museo Civico di Storia Naturale dove è ancora esposto avendo superato indenne le due guerre mondiali.
Gli “oltre 10 metri” dei testimoni di allora li possiamo misurare anche oggi e sono di 5,40 metri, sicuramente un esemplare molto grande, ma decisamente ridotto rispetto ai racconti orali.

Personalmente, quando vedo volare una Vespa crabro, la stimo ad occhio sempre sui 4-5 cm, pur sapendo perfettamente che la massima dimensione registrata fino ad ora di quell’animale è di “soli” 35 mm dal clipeo all’ultimo urite escludendo le parti mobili come ali, antenne, zampe e pungiglione.

Metodo corretto di misurazione degli insetti

In volo pareva almeno 4 cm… come si vede dal metro ero ampliamente fuori strada.

Di Luca